Federica Landi (Rimini, 1986) è un’artista che utilizza il mezzo fotografico e docente di alta formazione artistica.
Dopo una triennale in arti visive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2009 si trasferisce a Londra per frequentare un Master in Fine Art Photography presso il London College of Communication (University of the Arts of London). Dal 2012 al 2014 lavora per l’agenzia fotografica Millennium Images di Londra come curatrice di mostre ed eventi legati alla fotografia contemporanea e come manager di Peaches&Cream, progetto di scouting e premio di fotografia dedicato ai giovani talenti della fotografia internazionale. Di ritorno a Rimini nel 2015 collabora come curatrice con vari festival e spazi espositivi sul territorio nazionale tra cui il SiFest di Savignano di cui si occupa della sezione dedicata ai giovani talenti. Nel 2016 fonda Riu, uno spazio dedicato alla sperimentazione e ibridazione dell’immagine fotografica con altre discipline, tra cui le ricerche sonore d’avanguardia. Nello stesso anno vince il premio Giovane Fotografia Italiana promosso da Fotografia Europea e viene selezionata come artista rappresentante l’Italia nella residenza Mediterranea Youth Photo il cui progetto verrà esposto durante la Biennale dei giovani creatori d’ Europa e del Mediterraneo nel 2017. Dividendosi tra attività di divulgazione, curatela e lo sviluppo della sua pratica artistica, Federica inizia la sua carriera accademica come docente di fotografia nel 2017 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e, nell’anno accademico 2021/2022, è docente di biennio specialistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. I temi cari alla sua attività di ricerca e divulgazione sono lo studio della cultura visuale contemporanea come arena di costruzione di canoni sociali dominanti con la conseguente rimozione e distorsione di storie e identità non normate. Ciò che ha occupato le sue ricerche teorico-pratiche negli ultimi anni sono le forme di resistenza e riappropriazione identitaria da parte di artisti e intellettuali appartenenti alle minoranze storiche, in special modo quella etnica e di genere. La frequentazione della comunità africana in Italia e i suoi viaggi nel continente sono stati fondamentali per permettere a Federica di comprendere termini quali ‘posizionamento’ e ‘privilegio’ e sviluppare coscienza e strumenti di critica verso la produzione visiva occidentale.
I suoi progetti sono stati esibiti in festival e spazi espositivi internazionali in Europa, Africa, America Latina e su svariate riviste d’arte e di critica contemporanea.

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