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Tecniche plastiche contemporanee
I
S
T
Tecniche dei procedimenti a stampa
Tecniche del marmo e delle pietre dure
Tecniche dell’incisione – Grafica d’arte
Tecniche di animazione digitale
Tecniche di documentazione audiovisiva
Tecniche di elaborazione per il costume
Tecniche di modellazione digitale – computer 3D
Tecniche e tecnologie delle arti visive
Tecniche per la scultura
Tecniche plastiche contemporanee
Tecnologia e materiali applicati alla scenografia
Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo
Obiettivo generale è orientare gli studenti verso una lettura del concetto di materie plastiche per quello che concerne la loro esistenza ampia e complessa nel mondo del contemporaneo, sia concettualmente che in termini di mezzi espressivi.
Il primo principio al quale la materia si rivolge è la tridimensionalità, il volume, per arrivare a rapportarsi poi con lo spazio, il tempo, il luogo passando per la superficie e di conseguenza aprirsi alle più svariate sperimentazioni materiche e formali.
La volontà è quella di fornire agli studenti un bagaglio di esperienze tecniche e concettuali da poter utilizzare nella loro specifica ricerca. La lettura plastica è nel contemporaneo principio essenziale per ogni specificità.
“Per realizzare una scultura è necessario che lo scultore si adagi, si sdrai per terra lasciandosi scivolare, senza scendere in fretta, dolcemente, a poco a poco e finalmente, raggiunta l’orizzontalità, concentri l’attenzione e gli sforzi al suo corpo che premuto contro il terreno gli permette di vedere e sentire contro di sé le cose della terra: può poi allargare le braccia per potersi godere interamente la frescura del terreno e raggiungere il grado di quiete necessaria al compimento della scultura.
L’immobilità diventa a questo punto la condizione più ovvia ed attiva: ogni movimento, ogni pensiero, ogni volontà di azione è superflua ed indesiderabile in quello stato di quieto e lento sprofondare senza faticose convulsioni e parole e artificiose movenze che otterrebbero solamente l’effetto di stornare dalla posizione felicemente raggiunta.
Lo scultore penetra…e la linea di orizzonte si avvicina ai suoi occhi.
Quando si sente con la testa finalmente leggera, il freddo della terra lo taglia a metà e gli rende leggibile con chiarezza e precisione il punto che stacca la parte del suo corpo che appartiene al vuoto del cielo e la parte che è del pieno della terra. È allora che avviene la scultura”.
Giuseppe Penone