La quarta edizione di Art in Progress, organizzata dal Centro Studi Osvaldo Licini e dal Comune di Monte Vidon Corrado, gode della collaborazione straordinaria di quattro prestigiose Accademie di Belle Arti: Frosinone, Macerata, Perugia e Urbino. La sinergia tra istituzioni accademiche e realtà museali rappresenta un'opportunità unica per promuovere e valorizzare il talento delle nuove generazioni di artisti.
Inaugurata lo scorso 12 aprile la mostra “Rami. Narrazioni di creatività” a cura di Marino Capretti, storico e critico d’arte, membro del direttivo del Centro Studi O. Licini, e di Loredana Rea, storica e critica d’arte, già direttrice dell’Accademia di Frosinone.
I curatori hanno selezionato quattro artisti tra quelli proposti dalle Accademie: Irene Margiotti dell’Accademia di Frosinone, Fatma Ibrahimi dell’Accademia di Macerata, Diego Pula dell’Accademia di Perugia e Alessandro Olivetti dell’Accademia di Urbino.
La mostra sarà visitabile fino al 10 maggio 2025, sabato e domenica con orario 16.00 - 19.00.
Casa Museo Osvaldo Licini, Via Osvaldo Licini, 5, Monte Vidon Corrado (FM)
Rami. Narrazioni di creatività è un'esplorazione multiforme che indaga le molteplicità metodologiche e progettuali che segnano la crescita artistica. Il termine non si limita a evocare le strutture arboree che si estendono nello spazio, ma si apre a concetti più profondi, abbracciando le dimensioni della ricerca, dell'arte, dell'evoluzione, della connessione e dell'individualità.
I rami rappresentano i percorsi degli artisti in formazione: si sviluppano intrecciandosi con il mondo che li circonda e disegnando tracciati in continua espansione. I più giovani esplorano linguaggi inediti, assorbono influenze e rielaborano le loro esperienze per dar vita a ricerche originali e cariche di differenti significati. Sono estensioni sensibili, capaci di captare le sfumature più sottili e le complessità nascoste, trasformandole in visioni che si nutrono di ogni contaminazione linguistica. Come le diramazioni di un albero, si protendono verso l'ignoto, cercando nuove possibilità espressive. Il loro percorso si alimenta della linfa della creatività e della volontà di sperimentare, di rompere gli schemi, di proporre inedite prospettive di espressione.
Queste narrazioni visive e concettuali raccontano non solo il loro viaggio personale, ma testimoniano il dialogo continuo tra memoria e innovazione, tradizione e sperimentazione. Gli studenti della Accademia sono rami in crescita, nati da solide radici di conoscenza e formazione. Si allungano nello spazio dell'arte con slancio, dando vita a esperienze formali che contribuiscono ad arricchire il panorama culturale contemporaneo. Ogni loro opera, infatti, è un germoglio di idee, un intreccio di intuizioni e prassi di lavoro che segna il passaggio tra l'apprendimento e I'affermazione artistica. In questo processo, le Accademie rappresentano il tronco che sostiene e nutre i giovani talenti, offrendo loro il terreno fertile in cui sviluppare la propria identità creativa.
Alessandro Olivetti (Accademia di Belle Arti di Urbino), trasforma il materiale carico di memoria in un elemento fondamentale della ricerca pittorica, evocando un universo di sensazioni campestri, profondamente legate all'esperienza personale. Le sue opere non si limitano a rappresentare la realtà, ma la assorbono e la restituiscono come stratificazione materica, dove tempo, natura e atto pittorico si fondono in una dimensione evocativa e sensoriale. Ogni filtro, intriso di colore e vissuto, diventa una pelle sensibile, una memoria tangibile della trasformazione. Le sue tele raccontano il legame profondo tra l'uomo e il territorio, tra tradizione agricola e sperimentazione artistica. La materia è un linguaggio che trasforma memoria e terra in un racconto visivo.
Respiro in forma
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L’amore è come le ghiande
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