La grafica editoriale del '900 "Made in Italy": dalla leggibilità alla comunicabilità
L'evoluzione delle copertine dei libri italiani del '900: inventività identitaria vs marketing globale
Incontro con Giorgio Conti
Giovedì 23 gennaio 2025
ore 10.00 - 13.00
Aula magna, sede centrale
A cura di Federica Facchini
La conferenza è rivolta a tutti gli studenti e docenti dell’Accademia.
*Alle studentesse e agli studenti partecipanti sarà riconosciuto 1/2 credito formativo, previa attestazione della presenza tramite firma.
Rileggere la storia del libro italiano non attraverso gli autori e le loro edizioni, né attraverso gli illustratori e gli artisti e nemmeno tramite i grandi stampatori, bensì solo attraverso le copertine e le sovraccoperte, che costituiscono lo specifico spazio riservato alla grafica editoriale, che lì esprime il suo linguaggio estetico e comunicativo.
L’incontro desidera mettere in evidenza la grafica editoriale del libro come oggetto.
È merito di Giorgio Conti ed Elia Barbiani (coniuge scomparsa nel 2023) ad avere per la prima volta ricostruito con metodo e scientificità di studiosi e con la passione di collezionisti, la ricchissima trama che fa dell’Italia la più straordinaria fucina al mondo nel settore della grafica editoriale.
Oggetto di ricerca e documentazione dei due bibliofili sono le sovraccoperte e copertine dei libri, stampati in Italia dagli esordi del Novecento alla fine del secolo, che attestano il passaggio dalla tipografia (quando la leggibilità era affidata alle competenze dell’editore/tipografo) alla grafica editoriale (ossia ad una progettazione visuale complessa – estetica e comunicativa – dell’“oggetto libro”).
A decine di migliaia sono passate sotto lo sguardo attento di Giorgio Conti, per essere raccolte, studiate e classificate da sole (con attribuzioni scientifiche per centinaia di esse altrimenti anonime e senza indicazioni) e in rapporto alle collane in cui sono inserite e, più in generale, al catalogo delle loro case editrici.
Una tesi che vede come corollario la considerazione che la grafica editoriale rappresenta il terzo pilastro, ancora misconosciuto, del made in Italy, accanto al design e alla moda.
Una passione, un impegno che ora Giorgio Conti porta avanti da solo con grande tenacia, rigore ed estro singolare.
Giorgio Conti è stato docente, fotografo, collezionista, organizzatore di eventi espositivi, gallerista. Nasce a Rimini nel dopoguerra, in una città completamente rasa al suolo dai bombardamenti degli Alleati, finalizzati allo sfondamento del fronte nazi-fascista della Linea Gotica.
Il Ri-Costruire segnerà il suo modo di “essere gettati nel mondo”. È cresciuto in una comunità, dove venivano praticati i valori della solidarietà, giustizia e libertà.
Dopo essersi laureato presso lo IUAV di Venezia, intraprende la carriera universitaria (ha insegnato presso IUAV, Politecnico di Algeri, Università di Napoli, Ancona, Ca’ Foscari Venezia, Lugano) in modo “in-disciplinato”, affrontando temi di ricerca in-editi.
Attraverso pensieri scritti (libri, pubblicazioni), visivi (docu-film, mostre) e azioni (promozione di movimenti, musei, convegni, conferenze, performances…) tenta di fare da ponte tra mondo accademico e società civile, tra la cultura umanistica e quella scientifica, coltivando interessi nel campo delle scienze ambientali, della filosofia, dell’antropologia culturale e dell’arte contemporanea, non intesa come pura estetica…decorazione globalizzata.
Nel 1980 ha fondato a Venezia, assieme alla coniuge Elia Barbiani, gli Archivi della Modernità, un centro di documentazione e promozione culturale, ispirato alla poetica/filosofia di J. Beuys.
Si è dimesso dall’Università (2011) per sperimentare "una università sul campo”, una agricoltura multifunzionale, sostenibile e solidale. È un collezionista di concetti materializzati in oggetti.
A facebook preferice le relazioni face to face.