Libertà raggiunta…
Cari studenti, cari docenti, cari dipendenti,
la possibilità rincuorante di poter accedere ai locali dell’Accademia, di poter frequentare le lezioni in presenza (sia pure a ingresso scaglionato), il sapore, insomma, confortante, della quasi ritornata normalità, non deve far dimenticare che questo conforto deriva dal rispetto delle norme di protezione anti-contagio: le quali reggono la tuttora esile, labile, possibilità di conservare la condizione raggiunta dopo mesi faticosi di sacrifici per tutti.
Più si osservano queste regole, più si tutela la facoltà di mantenere lo stato prezioso (e al quale NON vogliamo rinunciare), di raggiunta quasi-normalità.
Ricordate certamente la poesia di Montale che ci è stata proposta sin dalle scuole medie: «Felicità raggiunta, si cammina per te su fil di lama. /Agli occhi sei barlume che vacilla, / al piede, teso ghiaccio che s’incrina». Ecco: sostituite a «felicità» «libertà» (che è poi la stessa cosa), e il paragone con l’impegno che dobbiamo mettere nel proteggere il bene della ritrovata libertà-felicità, appare evidente.
Pertanto, nel rendervi partecipi della bella lettera che la ministra Cristina Messa ha indirizzato a università, accademie, istituzioni d’alta formazione in genere – evidenziando la volontà di garantire, in condizioni di sicurezza, l’apertura sempre maggiore alla didattica in presenza – mi faccio, nello stesso tempo, portavoce delle raccomandazioni volte allo «scrupoloso, attento, ossequio dei comportamenti anti-contagio» nelle aule, nei laboratori, in ogni ambiente dell’Accademia.
Questi comportamenti, infatti, sono da considerare «doveri» personali di ciascuno: docenti, studenti, dipendenti, collaboratori della nostra Istituzione. Scrive ancora la ministra Messa: «Nel consentire il rientro ad una didattica sempre più in presenza, confermo l’esigenza per ciascun docente di consentire l’accesso alle aule ed agli ambienti di studio di un numero non diverso da quello autorizzato dallo studio commissionato al responsabile della sicurezza e di attestare nel registro di classe con la massima precisione gli studenti in presenza».
Ricordo infine, che l’accertamento di un caso di positività al virus non rappresenta una «lettera scarlatta» per nessuno: si tratta di una situazione in cui è possibile incorrere e che deve essere tempestivamente notificata alla Segreteria didattica.
A conforto di ciò raccomando agli uffici che organizzano l’utenza (per studenti e docenti) su prenotazione, di tenere a loro volta un registro dei contatti che vengono ammessi alla presenza in sede.
Raccomando inoltre al personale ausiliario che coadiuva nella gestione degli ingressi, di sorvegliare sulla regolare esecuzione del protocollo previsto (controllo della temperatura, disinfezione delle mani, firma del predisposto modulo), e di procedere sempre alla scrupolosa pulizia, igienizzazione, degli ambienti, degli strumenti, nelle fasi di alternanza degli insegnamenti.
Solo continuando a indossare le mascherine e a disinfettarci le mani di frequente, potremo finalmente cessare di coprirci il viso con le mascherine e tornare a stringerci le mani come sempre, convivialmente.
Un saluto e un augurio di buon lavoro,
Il direttore