materie - elenco materie triennio - Estetica
Programma
D
I
M
P
S
Scenografia 1
Scenografia 2
Scenografia 3
Scenotecnica
Scultura
Serigrafia
Sistemi interattivi
Sistemi interattivi 1 (v.o.)
Sistemi interattivi 2 (v.o.)
Sound design (v.o.)
Storia del disegno e della grafica d’arte
Storia dell’arte contemporanea
Storia dell’arte contemporanea 2
Storia dell’arte moderna
Storia della musica e del teatro musicale
Storia dello spettacolo
Storia e metodologia della critica d’arte
T
Tecniche del marmo e pietre dure
Tecniche del mosaico
Tecniche dell’incisione – Grafica d’arte
Tecniche della ceramica
Tecniche di animazione digitale
Tecniche di fonderia
Tecniche di modellazione digitale – computer 3D
Tecniche e tecnologie della decorazione
Tecniche e tecnologie per la pittura
Tecniche grafiche speciali
Tecniche grafiche speciali 1
Tecniche grafiche speciali 2
Tecniche per la scultura
Tecniche pittoriche
Teoria della percezione e psicologia della forma
Teoria e metodo dei mass media
Dispositivi di immagini: tra incantamento ed emancipazione
Nel film Sacrificio di Tarkovskij (1986) uno dei personaggi principali allude a un utilizzo costrittivo e distruttivo dei media – e più in generale dei dispositivi tecnici a nostra disposizione – che caratterizza la nostra esistenza esprimendo il seguente pensiero: «Usiamo ancora i microscopi come martelli». A distanza di una trentina d’anni, il nostro rapporto con i dispositivi di produzione delle immagini sembra presentarsi quasi esclusivamente sotto il segno dell’impossibilità e dell’esaurimento: impossibilità di dare senso alle immagini attraverso le parole ed esaurirsi delle immagini nella loro capacità di entrare in relazione con il logos. L’idea stessa di rivoluzione – a qualsiasi trasformazione della storia si pensi – si depotenzia, fino a esaurirsi nelle immagini. L’essere umano globale nell’epoca dell’ipermedialità sembra essere destinato a un perenne presente scandito dall’alternarsi ciclico (e senza senso) di produzione e consunzione delle immagini, senza possibilità che dia vita a un discorso, a un pensiero.
Ma i dispositivi di produzione delle immagini sono solo forme dell’estraneazione e dell’incantamento, modalità di simulazione del reale che al reale non permettono più un accesso alla nostra storia? Possiamo ripensare e praticare un rapporto con le immagini che conduca a forme di emancipazione dell’essere umano?
Riferimenti bibliografici:
- Moholy-Nagy, Pittura, fotografia, film(edizione a scelta dello studente)
- Kracauer, Gli impiegati, tr. it. con un saggio di L. Gallino, postfazione di M. Guerri, Meltemi, Milano 2019
- Benjamin, Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media, a cura di A. Pinotti e A. Somaini, Einaudi, Torino 2015
- Benjamin, I passages di Parigi, ed. it. a cura di E. Ganni, Einaudi
Th. W. Adorno, M. Horkheimer, Dialettica dell’Illuminismo (edizione a scelta dello studente)
G. Debord, La società dello spettacolo (edizione a scelta dello studente)