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Scul–tu–ra, sostantivo femminile, è un complesso di disegni in rilievo su una superficie.
La scultura è l’arte di dare forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo o assemblando tra loro differenti materiali. Come molti altri termini riguardanti il mondo dell’arte anche il concetto di scultura si è evoluto nel tempo. È possibile modellare un oggetto per addizione o sottrazione e questo dipende dal tipo di materiale usato: nel caso di legno o marmo, ad esempio, si sottrae, cioè si scolpisce intagliando, incidendo o asportando con uno strumento idoneo parte della materia.
Quando invece si utilizza argilla o un materiale simile, si opera per addizione, aggiungendo man mano materia a quella iniziale. Similmente quando si saldano parti inizialmente divise, come strutture metalliche unite con un processo di saldatura o materiali diversi uniti grazie a collanti. Con il termine scultura si indica anche il prodotto finale, ovvero qualsiasi oggetto tridimensionale ottenuto come espressione di ispirazione artistica.
Il vocabolo scultura deriva dal latino sculptura, a sua volta tratto da sculptus, participio passato del verbo sculpere, cioè scolpire. Una scultura si estende in tre dimensioni – altezza, larghezza e profondità – e con il suo volume occupa uno spazio, mentre la luce e le ombre ne modellano le forme.
Dal vocabolo scolpire derivano alcune metafore: Giacomo Leopardi, ad esempio, invitava a scolpire le parole, ovvero “scolpirle” nella carta, affinché queste divengano patrimonio della memoria collettiva.