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Venerdì 21 aprile 2023, dalle ore 11.00 alle 13.00, in Aula Magna Ora d'Aria, nella sede centrale di via dei Maceri, la Scuola di Decorazione presenta la conferenza:

“Per una narrazione dello spazio”

 

Una dimensione sovversiva è comune alle esperienze curatoriali dei relatori del convegno: un sentimento e un trasporto mobilitato dallo spazio (l’oggetto erotico) con cui si trovano in relazione; Luisa Bravo (Museo Spazio Pubblico, Bologna), Pippo Ciorra (MAXXI Architettura, Roma), Monica Manfrini e Piero Orlandi (Spazio Lavì, Bologna/Sarnano (MC), Marcello Tedesco (Museo Temporaneo Navile, Bologna).

 

Lo spazio non è mai un vuoto, ma un deposito denso di memoria, una stratificazione di saperi progettuali che è necessario svuotare per rendere nuovamente possibile un atto di creazione. Ogni ambiente “porta su di sé, come direbbe Jung, il «peso di ieri» […]. Vi ristagnano segni che appartengono ad un passato che incalza, a un sapere che ingombra e ostacola la possibilità dell’invenzione.” (Recalcati, L’ora di lezione, 2014).

 

Emilio Vedova mostrava ai suoi studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia come era possibile produrre il vuoto su una tela bianca mediante un colpo di spazzolone pregno di colore. Un gesto che produce lo svuotamento del sapere dell’Altro, su superfici immacolate capaci di accogliere le proiezioni di tutte le immagini della storia della cultura visiva.


Lo spazio, un corpo nelle vesti di maestro di insegnamenti del passato, lascia al curatore il gesto creativo che rintraccia il desiderio di animare i confini per una nuova soggettivazione del sapere, e per divenire, nel presente, soggetto della cura in relazione con le molteplici forme delle arti, dell’architettura, della fotografia e del design.

 

L'attività è a cura della Prof.ssa Alessandra Fontanesi, docente di Teoria della percezione e psicologia della forma.

 

*La partecipazione alla conferenza dà diritto ad 1 credito formativo, previa attestazione della presenza tramite firma.

 

La conferenza sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube Accademia Urbino

 

I RELATORI

 

Luisa Bravo è una ricercatrice e docente universitaria, imprenditrice culturale e attivista per lo spazio pubblico. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca (2008) ha lavorato molto all’estero in ambito accademico, in particolare come Visiting Scholar presso Institute of Urban and Regional Development, University of California Berkeley (USA), Visiting Assistant Professor presso la School of Architecture and Design, Lebanese American University (Libano), Guest Researcher presso Center for the Future of Places, KTH Royal Institute of Technology (Svezia), Adjunct Associate Professor presso Queensland University of Technology, Faculty of Creative Industries (Australia).
E’ attualmente membro del Board of Experts del Premio europeo Urban Public Spaces promosso dal Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, é Project Leader del progetto europeo “A-Place. Linking places through network ed artistic practices”, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, ed è Associate Researcher di Centre for Creative Arts, Cultures and Engagement presso la London Metropolitan University (Regno Unito).
Nel 2013 ha fondato l’associazione culturale City Space Architecture con sede a Bologna, che promuove la cultura dello spazio pubblico a scala globale. Nel 2015 ha fondato The Journal of Public Space, la prima rivista accademica, interdisciplinare e ad accesso aperto interamente dedicata allo spazio pubblico, sviluppata in cooperazione con UN-Habitat, il programma delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, di cui è direttrice responsabile. Dal 2018 ha avviato nell’ambito di The Journal of Public Space, la serie speciale ‘Art and Activism in Public Space’, in collaborazione con RMIT University, School of Art (Australia), di cui ha già pubblicato tre numeri.
Nel 2019 ha ideato a Bologna il Museo Spazio Pubblico, di cui è curatrice, un luogo a carattere transdisciplinare, inclusivo e plurale, che sperimenta metodologie all'intersezione tra arte, architettura e tecnologie con lo scopo di investigare la cultura dello spazio pubblico. Esito della rigenerazione di un supermercato di quartiere, il Museo Spazio Pubblico ospita l’opera site-specific di Flavio Favelli Raffaello 500, un grande dipinto a tempera su soffitto, che attribuisce un’identità permanente allo spazio.
Nel 2022 ha fondato la Public Space Academy, un programma formativo internamente dedicato allo spazio pubblico, promossa da City Space Architecture in collaborazione con Ove Arup Foundation, di cui è direttrice.

 

Pippo Ciorra, architetto, critico, docente presso la SAAD (Università di Camerino) è direttore del programma di dottorato internazionale Villard d’Honnecourt (IUAV). Collabora con giornali e riviste ed è autore di molti saggi e pubblicazioni. Co-direttore della rivista accademica “Villardjournal”, nel 1991 era parte del team curatoriale della V Biennale di Architettura di Venezia, nel 2016 ha fatto parte della giuria per la XV edizione.

 

 

Co-fondatore di Future Architecture, una piattaforma europea per la promozione dei giovani talenti in architettura, è membro del CICA (Comitato Internazionale dei Critici di Architettura), advisor per il premio europeo di architettura Mies van der Rohe e tra i curatori del Premio Italiano di Architettura MAXXI-Triennale. Cura, in collaborazione, il festival annuale Demanio Marittimo km 278. Ha curato e allestito mostre in Italia e all’estero. Dal 2009 è senior curator per il MAXXI Architettura di Roma.

 

Monica Manfrini, storica dell’arte, laureata al DAMS di Bologna nel 1976. Ha insegnato dal 1978 come docente di ruolo Disegno e storia dell'arte negli istituti superiori, Arte nelle scuole medie inferiori. Per i corsi Cobaslid (formazione all'insegnamento di materie artistiche) ha avuto un incarico dall'Accademia di Belle Arti di Bologna dal 2007 al 2011. Dal 2012 cura le attività dell'Associazione culturale Spazio Lavì! (www.spaziolavi.it), occupandosi, insieme a Piero Orlandi, di progetti fotografici legati al paesaggio urbano.Ha pubblicato: Jacques Callot e Filippo Napoletanoin Grafica, Grafica 4, rivista della Calcografia Nazionale, a cura di Carlo Bertelli, 1978;Tiziano nelle Gallerie fiorentine, AA.VV. a cura di Mina Gregori, 1978-1979, ed. Centro D;Tommaso Minardi,disegni, taccuini, lettere nelle collezioni pubbliche di Forlì e Faenza, con Attilia Scarlini, ed. Clueb, 1982; L'arte del Settecento in Emilia-Romagna,AA.VV. 1979, ed. Alfa; Natura Picta, paesaggi e immagini dell'Emilia-Romagna nelle arti figurative, AA.VV., a cura di Piero Orlandi e Giuseppe Adani, 1992, Silvana ed.; Pittrici della rivoluzione,le allieve di Jacques-Louis David, con Daniela Boni, Pendragon, 2017. Il libro ha vinto il II premio di scrittura femminile “Paese delle donne – 2018”, Roma.

 

Piero Orlandi (Bologna, 8 settembre 1952), è architetto. Ha frequentato il liceo classico a Bologna, per poi compiere gli studi di architettura a Firenze, dove si è laureato nel 1976 con Leonardo Savioli, progettando un centro sociale al villaggio Pilastro di Bologna. Tra il 1977 e il 1991 ha svolto la professione di architetto e ha iniziato a collaborare con la Regione Emilia-Romagna, svolgendo ricerche storico-territoriali, curando campagne fotografiche e allestendo mostre documentarie. Dall'inizio degli anni Novanta ha lavorato negli assessorati regionali all'edilizia, urbanistica e casa; è stato membro del gruppo di lavoro che ha redatto il Piano Paesistico Regionale; ha gestito la programmazione dei finanziamenti regionali per il restauro di beni architettonici storici e per la promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea; ha diretto una grande campagna fotografica eseguita nel 2001 da Gabriele Basilico sulle aree urbane dismesse da riqualificare nelle principali città dell'Emilia-Romagna.
Con l'Istituto regionale per i Beni Culturali (IBC), fondato da Andrea Emiliani, ha collaborato in un primo tempo dal 1978 al 1982, occupandosi di fotografia di architettura e paesaggio, temi al centro del suo primo libro, Modena di Paolo Monti (1973), che esce nel 1979 nella collana Dossier dell'IBC. Dopo aver ricoperto tra il 1982 e il 2005 incarichi dirigenziali nell'amministrazione regionale, nei settori della casa, della riqualificazione urbana e della qualità architettonica, dal 2006 al 2015 torna in IBC assumendo l'incarico di responsabile del Servizio Beni Architettonici. Ha curato volume LR19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna (CLUEB, 2001); ha ideato e curato la realizzazione del catalogo dell'architettura del secondo Novecento in regione, Quale e Quanta (CLUEB, 2005). Tra i suoi ultimi lavori è un saggio sulla fotografia e il paesaggio urbano, Visioni di città (Bononia University Press, 2014). Nel 2012 ha aperto a Sarnano, nell'entroterra marchigiano, una galleria d'arte, Spazio Lavì!, e nel 2016 Lavì! City a Bologna, dove vive. Ha pubblicato racconti e poesie, vincendo nel 1997 il Premio Letterario Navile-Città di Bologna. Nel 2021 l'editore Carta Bianca ha pubblicato il suo romanzo-saggioIl regalo del professore, ispirato dalla figura di Andrea Emiliani, scomparso nel 2019, e dedicato all'IBC, soppresso alla fine del 2020.

 

Marcello Tedesco (Bologna, 1979). Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove segue vari workshop con artisti appartenenti alla scena internazionale. Consegue, inoltre, una formazione antroposofica a Trento. Accanto al lavoro artistico, intraprende anche l’attività da regista. Dal 2019 è ideatore, direttore e curatore di mtn | museo temporaneo navile di Bologna e del programma di residenze artistiche Capital Project (Colle Ameno, Sasso Marconi). La sua prassi artistica è focalizzata sull’ampliamento del linguaggio scultoreo e architettonico. Sue opere sono state presentate in prestigiosi contesti come Pinacoteca Nazionale di Bologna, Fondazione Michetti (Francavilla al Mare), Fabbrica del Vapore di Milano, Museo Civico Bodini (Gemonio), PAC – Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Alcuni suoi video sono stati inseriti nell’archivio della GAM di Torino. Ha inoltre esposto in contesti internazionali quali l’AV17 Gallery di Vilnius, la SAFA – State Academy of Fine Arts of Armenia (Yerevan), Madeinbritaly (Londra), The Turist (Montevideo). Galleria di riferimento: Galleria Arrivada, Milano. Principali mostre personali: Megaloschemos, Galleria Arrivada, Milano, a cura di Samuele Menin; Aufbluhen, Gelateria Sogni Di Ghiaccio, Bologna, a cura di Rossella Moratto; Lamed, Surplace, Varese, a cura di Andrea Lacarpia; Sophie Von K, Spazio 74/b, Milano, a cura di Samuele Menin; Polaritis, AV17 Gallery, Vilnius.

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