ECCO I MIEI GIOIELLI
a cura di Gabriele Arruzzo
Inaugurazione sabato 10 maggio ore 18.00
fino a domenica 1 giugno 2025
Spazio TORRSO - Spazio per le arti visive - Pesaro, via Spada, 28 (angolo via Diaz)
su appuntamento 3491021902
Una mostra di studentesse e studenti del Triennio del Corso di Decorazione: Giulia Bartolini, Cristina Cipiciani, Giovanni Comelli, Micaele Deturres, Gaia Marandino, Michela Mazzotti, Chiara Sorio.
"A Urbino l’aula all’ultimo piano della sede centrale dell’Accademia di Belle Arti è il punto più alto della città. Dalle sue finestre a destra si domina la vallata con lo sguardo, mentre a sinistra, nei giorni veramente tersi, si riesce persino a vedere il mare.
Immaginandomela come il particolare di una celebre opera di Brugel questo luogo diventa una sorta di grande mulino a vento dove un gruppo di volenterosi macina il seme del loro mondo interiore che a sua volta è il pane che li nutre e che alimenta quelle quattro pareti. Senza di loro sarebbe solamente un posto vuoto e nulla più. Tra coloro che mantengono vive e attive queste mura ne ho selezionati otto per esporre in pubblico il loro ruminamento interiore e, per alcuni di loro, questa è la prima volta in assoluto.
Otto personalità totalmente diverse tra loro nell’esprimere il loro essere al mondo.
Nel titolo della mostra cito la celebre frase della “mamma dei Gracchi”, Cornelia, la matrona romana che, ricevendo la visita di una amica che ostenta le collane e gli anelli che ha indosso alla domanda: “E i tuoi gioielli dove sono?” la donna chiama i suoi figli rispondendole con orgoglio: “Eccoli qui.”
Questa sarà una mostra bellissima e preziosa dove convivono assieme follia, pazienza, passione, ossessione, tradizione e tecnica.
Ci sarà un quadro “dipinto” pixel per pixel con dei pompon fatti a mano, un’opera che è una scultura ma anche una fotografia, un video a metà tra videoarte e videoclip, degli abiti che non si possono indossare, un grande anzi grandissimo disegno, un autoritratto che con una tecnica antica tratta invece del vivere in un'epoca sempre più digitale e digitalizzata, ci saranno dei piccoli acquarelli che ritraggono oggetti e situazioni comuni che diventano momenti straordinari e dei piccoli dipinti che sono frammenti di una memoria infantile apparentemente perduta e poi rielaborata".
Gabriele Arruzzo