Il corso prevede lo studio del contesto storico, l’Ottocento, in cui la mobilità dell’occhio, coinvolgendo tutte le forme dell’arte, trova una sua ragione con l’espansione e la trasformazione della città. La mobilità dell’occhio studia come lo sguardo mobile si contrappone a quella fissità dello sguardo che, appartenendo ad una concezione ormai superata della percezione, è inadeguata per comprendere un mondo in veloce trasformazione. Il teatro, la letteratura e le arti visive, cercando nutrimento dalla vita, hanno avuto la capacità di coglierne gli aspetti più vitali, soprattutto in quel nuovo contesto urbano che è la metropoli.

 

Bibliografia:

  • La poetica dello spazio di Gaston Bachelard, ed. Dedalo;
  • La Folie Baudelaire di Roberto Calasso, ed. Adelphi;
  • Geografie dello sguardo di Renzo Dubbini, ed. Einaudi.
×